FIGLIO DEL LUPO di Romana Petri ed. Mondadori 2020 / 375 pg.


VOTO: ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️ ½  /  5

 

Ho conosciuto questo libro e questa autrice tramite il podcast Copertina di Matteo B. Bianchi. Per chi è amante dei libri ed è sempre alla ricerca di voci nuove, lo consiglio vivamente perché suggerisce sempre tantissimi titoli interessanti. Quando ho iniziato a leggerlo dopo poco ho scoperto che Romana Petri era tra i finalisti del premio Strega e mi ha incuriosito ancora di più visto che era un’autrice che non conoscevo.

Il libro mi è piaciuto moltissimo e mi piace molto il suo stile; infatti, voglio leggere al più presto l’ultimo suo romanzo su Antoine de sant’Exupéry.

In questo ci racconta la storia, romanzata, di Jack London di cui conoscevo davvero pochissimo. Ho letto alcuni suoi romanzi meravigliosi ma della sua vita non sapevo nulla.

Un uomo predestinato al successo, o forse semplicemente un uomo che ci ha sempre fortemente creduto, sapeva che nella vita doveva fare lo scrittore e sapeva di essere bravo a tal punto da poter vivere con questo lavoro.

L’autrice attraversa tutta la vita di Jack London, da quando ragazzo si innamora della bella Mabel che rappresenta la freschezza della gioventù, il sogno. Poi crescendo si dirige verso un amore più concreto, cerca una donna che gli dia degli eredi e accudisca la casa. Ma nella sua, seppur non lunghissima vita, incontrerà poi l’amore mentale e platonico con Anna Strunsky e per finire l’amore più fisico e di dipendenza di Charmian.

Jack London vive attorniato sempre e solo da donne, sua madre Flora fu per lui un punto fermo e importantissimo della sua vita, poi ci fu sua sorella, tutte le sue donne e amanti e due figlie femmine. Nessun erede maschio.

Un uomo che non sì è risparmiato in nulla, alla ricerca spasmodica di emozioni da raccontare nei suoi libri.

Bellissima anche la narrazione della nascita di grandi capolavori come Il richiamo della foresta o Martin Eden.

Romana Petri scrive in modo impeccabile, scorrevole, avvincente e mai noioso.