COME D’ARIA di Ada d’Adamo 


ed. Elliot gennaio 2023 – 125 pg.

Vincitore premio Strega giovani 2023.


VOTO: ⭐️ ⭐️ ⭐️ ⭐️ / 5

 

Questo piccolissimo libro è di una bellezza disarmante e anche di una verità lacerante. A scriverla è Ada, mamma di Daria, una bimba nata con una disabilità al 100%. Ada inizia a scrivere questo libro quando scopre di essere malata di cancro e verrà a mancare ad aprile del 2023, pochi giorni dopo la candidatura al Premio Strega.


Quando parlo con qualcuno di questo libro, alcuni (che non lo hanno evidentemente letto) storcono il naso perché lo reputano un libro triste, pesante e vengono fuori quelle frasi che io non amo: “Ma la vita è già abbastanza pesante, leggi qualcosa di più leggero” esattamente le frasi che sente dirsi Ada e ci riporta a pagina 95. Ada però legge queste storie “tristi” perché è l’unico momento in cui riesce a piangere e a sfogarsi, io no, non lo faccio per quello, lo faccio perché mi interessano le storie delle persone, drammatiche e non.


Non abbiate paura di questo libro e soprattutto non abbiate paura del dolore altrui perché è quello che ci avvicina alle persone, l’empatia, il cercare di capire l’altro, e nella gioia e nella fortuna siamo tutti bravi ad immedesimarci e a provare poi anche un po’ di invidia. Nel dolore invece il più delle persone scappa, si ha paura del dolore altrui come se potesse intaccare la nostra serenità. Così facendo, chi convive con il dolore, si trova spesso sempre più solo.


Dicevo prima, non abbiate paura di questo libro perché Ada non è una che si piange addosso, semplicemente vi racconta la sua storia e quella di sua figlia, e lo fa con una forza che ne uscirete solo arricchiti. Ada non ha pudore nel raccontare le sue paure, nel raccontare che forse, se avesse potuto scegliere, se gli esami prenatale le avessero rivelato la disabilità di sua figlia, forse Daria non sarebbe mai nata. Sono parole forti e toccanti quelle di questa madre coraggio (anche se lei non ama sentirsi definire così) ed è stato bello e commovente ascoltarle, leggerle. È un dono quello che Ada ci ha fatto con queste sue pagine, un testamento e sono felice di averla letta e di aver conosciuto la sua storia.


Credo che un altro messaggio importante che Ada ci ha voluto lanciare è quello di non aver paura di chiedere aiuto quando sentiamo di non farcela più e di non sentirci mai in colpa o inadeguate nelle situazioni più grandi di noi.


Una frase bella del libro:


“Ho continuato a vivere. Un giorno, un altro giorno, un giorno in più.

A vivere un giorno in più ce la fanno tutti.”