17. nov, 2022

IL RACCONTO DELL’ANCELLA di Margaret Atwood (ed. Ponte alle grazie / 400 pg)

Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️/ su 5

Ne ho sentito parlare molto bene nel podcast Copertina di Matteo B. Bianchi (se non lo conoscete ve lo consiglio perché dà un sacco di consigli di lettura interessanti) e mi aveva incuriosita. Poi avevo visto una miniserie tv tratto da un altro romanzo della Atwood, L’altra Grace e mi era piaciuto molto. Anche de Il racconto dell’ancella è stata fatta una serie tv, ma ovviamente volevo prima leggere il libro che dopo anni finalmente ho trovato al Libraccio usato.

Non so perché ma mi ero fatta l’idea che fosse ambientato nel 1800 e che l’ancella fosse la classica aiutante di casa delle famiglie ricche dell’epoca. Ma leggendo le prime cento pagine qualcosa non tornava e facevo davvero fatica ad entrare nella storia perché non riuscivo a contestualizzarla. Sono andata così a leggermi il riassunto sul retro della copertina, non lo faccio mai per non rovinarmi il gusto del libro, ma questa volta era necessario. Bene ho fatto perché mi si è aperto un mondo. Il romanzo è ambientato nel futuro, il mondo è stato devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno stato totalitario basato sul controllo del corpo femminile. Le Ancelle sono le uniche donne in grado ancora di poter procreare e quindi vengono rinchiuse in varie case dove devono avere rapporti con il loro “Comandante” per portare avanti la specie umana.

Non hanno più diritti, sono vestite tutte uguali, non possono truccarsi, usare creme per il corpo o profumi, non hanno più un lavoro né un conto in banca, sono state strappate alle loro famiglie, sono peggio di una schiava, sono automi, o così vorrebbero che fossero i loro carcerieri. Ma è proprio negli ambienti così soffocanti che nasce il seme della ribellione.

Chi ci racconta tutto questo è proprio una delle ancelle. Il finale è aperto ma ho saputo che c’è un seguito “I testamenti” che però non credo leggerò perché mi è piaciuto molto questo finale aperto e vorrei tenerlo così.

Una scrittura tagliente, un’aperta denuncia alla società ancora oggi in gran parte molto maschilista, e una premonizione di quello che oggi non sembra poi più così impossibile (un mondo devastato dalle radiazioni atomiche). Peccato che il libro sia stato scritto nel 1985, quasi quarant’anni fa, eppure così attuale.

È stata una bellissima scoperta questo romanzo e soprattutto questa autrice. Ve lo consiglio.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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