17. gen, 2022

IL PICCOLO AMICO di Donna Tartt – edizione Rizzoli – 2002 / 680 pg

Voto: 2 stelline / su 5 

Questo è il secondo romanzo di Donna Tartt e per fortuna l’ho letto per ultimo. Il primo in ordine cronologico è Dio di illusioni, poi ha scritto questo ed infine lo strepitoso Il cardellino.

Io ho letto prima il Cardellino, poi qualche anno dopo Dio di illusioni.

Mi innamorai di entrambi, del suo modo di catturarti all’interno della storia, di descrivere le atmosfere e i particolari e poi la sua immensa cultura in tutto. Nel Cardellino si diletta sul tema della storia dell’arte e sulla droga, mentre nel Dio di illusioni ci sono pagine strepitose sulla filosofia.

Mi piange il cuore quindi dare questo voto così basso ad una delle mie scrittrici preferite, ma bisogna essere intellettualmente onesti e dire che, per quanto mi riguarda, questo suo secondo romanzo non è assolutamente al pari degli altri due, e sono felice di averlo letto per ultimo perché altrimenti avrebbe potuto modificare la mia curiosità nei confronti degli altri due.

Ma veniamo al romanzo. Inizia con grande tensione, come ogni suo romanzo. Il fattaccio è già avvenuto, Robin, di nove anni, il giorno della Festa della Mamma, viene trovato impiccato ad un albero. È chiaramente un omicidio, ma chi è stato? Robin aveva due sorelle, Allison di quattro anni e Harriet di pochi mesi.

Dopo averci raccontato velocemente questo antefatto, senza nemmeno molti dettagli, veniamo catapultati a dodici anni dopo. Harriet, che di quel giorno non ricorda nulla perché troppo piccola, diventa la più determinata a scoprire la verità, mentre tutti attorno a lei sembrano nascondere un grande segreto.

Non voglio svelarvi nulla perché magari qualcuno potrebbe essere comunque incuriosito dal leggerlo, ma la cosa che proprio non mi è piaciuta è il lasciare troppi punti di domanda aperti, troppo inconcludente.

Per non parlare del fatto che mancano i suoi argomenti di cultura, ci sono pagine e pagine sulle tipologie di serpenti ma nulla a che vedere con le bellissime narrazioni di arte o di filosofia degli altri romanzi.

I personaggi però, devo dire la verità, sono sempre meravigliosi.

Dalla madre depressa e ormai alcolizzata alla nonna sprint e alle sue sorelle, alla cupa Allison (sorella maggiore) alla piccola e coraggiosa Harriet e al tenero amico Haly (sarà lui il piccolo amico del titolo? Non si capisce).

Se qualcuno lo avesse letto e avesse trovato delle interpretazioni che io non sono riuscito a vedere, vi prego di scrivermi.

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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