25. ott, 2021

DUE VITE di Emanuele Trevi (Neri Pozza editore, 2020 – 120 pg)

Voto: 3 ½ stelline / su 5

Vincitore premio Strega 2021

Ho acquistato questo libro incuriosita dalla vittoria del premio.

Ammetto l’ignoranza di non aver mai letto nulla di Trevi, mentre ho letto tutto o quasi della moglie o ex… non ho ben capito, Chiara Gamberale.

Non vi troverete davanti ad un libro facile, seppur di poche pagine.

Non è un romanzo, come credevo che fosse e non è nemmeno un saggio. Non so come è stato classificato, ma sono d’accordo con tutte le citazioni della critica che ci sono sul retro della copertina e con una in particolare, quella di Concita De Gregorio che dice “Un libro che in queste settimane ho desiderato imparare a memoria, incorporare le parole come fossero mie.”

È proprio così, è questa la sensazione che lascia questo piccolo racconto di Trevi, la voglia di tenere stretti certi pensieri, marchiarseli nella mente, non lasciarli sfuggire e ripensare ad essi nei momenti difficili.

È un libro scritto con amore, si sente in ogni pagina. Dedicato a due grandi amici, Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori con una vita breve e sfortunata.

Trevi però, con il dono delle parole, riesce a mantenerli in vita, raccontandoci di loro in modo semplice e naturale, ma che penetra nelle ossa, ci fa sentire la sua nostalgia, ce li fa conoscere, ce li fa amare e ci fa soffrire insieme a lui.

Ci dà anche tanti insegnamenti con le sue bellissime parole.

Ne ho sottolineate molte e le rileggerò quando vorrò sentirmi meno sola in questo mondo che a volte corre un po’ troppo per me.

Come dice l’autore in un bellissimo passaggio: “In una certa misura, se questo è vero, la felicità dovrebbe consistere in una sempre minore attenzione a sé stessi. Altro che cura di sé! Meno sai chi sei e cosa vuoi, meglio stai.”

Un libro malinconico ma che dà anche tanta speranza, quella di non essere mai dimenticati da chi ci ha voluto bene davvero.

Per chi non ha figli, come me, forse è più facile da capire questa paura, quella di non lasciare traccia di sé.

Trevi ci rassicura sotto questo aspetto. Gli amici, quelli veri, quelli che non ti abbandonano mai, quelli non ti lasceranno nemmeno quando non ci sarai più. Vivremo tramite le loro parole, il loro ricordo e il loro pensiero.

Un grazie personale a questo autore perché, in un momento pieno di dubbi e di incertezze, mi ha ricordato perché ho bisogno di scrivere, è per far continuare a vivere chi non c’è più attraverso le mie pagine, perché non voglio dimenticare, perché non voglio lasciar andare via chi è stato una parte fondamentale della mia vita ma se n’è andato troppo presto, e se anche queste pagine dovessi leggerle io sola, non importa, perchè in quelle pagine chi ho amato vivrà ancora. 

“E’ proprio quella cosa che di te pensi non vada, quella che più funziona.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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