2. feb, 2021

FIORE DI ROCCIA di Ilaria Tuti (318 pg)

Voto: 5

Questo libro ha un valore storico oltre ad essere di una bellezza toccante.

Incuriosita da tanta pubblicità l'ho chiesto in dono per il mio compleanno, poi è rimasto un po’ li a guardarmi e finalmente qualche giorno fa ho deciso che era giunto il suo turno.

Mi sono trovata dentro la storia, una storia però che non conoscevo, che forse molti non conoscono ed è un vero peccato, ma grazie al bellissimo stile di Ilaria Tuti speriamo che ora possa raggiungere molte persone.

E’ una storia romanzata e la protagonista è di fantasia, ma molti altri personaggi che la accompagnano sono realmente esistiti.

Prima guerra mondiale, sulle alpi carniche imperversa la guerra e gli alpini cercano di difendere in tutti i modi la loro terra.

Le donne del paese di Timau decidono di dare una mano ai loro mariti, fidanzati, fratelli, amici e salgono ogni giorno sui monti a portare loro armi, viveri e tutto ciò che può servire. Sono chiamate le "PORTATRICI". 

Agata Primus è una di loro, è lei che ci racconta la sua storia, la storia di queste donne coraggiose che non si fermano davanti a nulla, fiori di roccia, stelle alpine che crescono forti e sole contro tutto.

Agata si troverà anche a dover fare una scelta importante in un certo momento della vicenda e sceglierà la libertà, come ci dirà nel bellissimo finale, la libertà di non seguire per forza le logiche di una guerra che non ha scelto lei di combattere.

Questo romanzo è un inno alla vita, al coraggio, all’amore e alla lealtà.

Fa commuovere pensare che queste donne siano esistite davvero, alla forza che hanno dimostrato.

Ilaria Tuti ha uno stile scorrevolissimo e il romanzo si fa divorare.

Grazie a Ilaria per questa storia importante che ha riportato a galla.

Una frase bella del libro:

“Portatrici, vi chiamano. Vi considerano un reparto, e non a torto. Credo sia la prima volta nella storia di un conflitto armato.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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