3. dic, 2020

LACCI di Domenico Starnone (133 pg. Einaudi editore)

Voto: 2 stelline / su 5 

So che sarò molto impopolare con questo voto ma non posso farci nulla, purtroppo non salvo niente di questo libro.

La trama è abbastanza banale, classica coppia che si sposa da molto giovane, fa due figli e poi lui verso i 40/50 anni si innamora di una molto più giovane di lui e molla tutto.

Il libro si apre così, con una lettera al vetriolo ma anche disperata di Vanda, la moglie tradita che cerca con sensi di colpa e pietismo di far tornare suo marito Aldo a casa.

Nella seconda parte troviamo i due protagonisti invecchiati di 40 anni, stanno di nuovo insieme, sembrano anche sereni, teneri, carini… A dire il vero all’inizio non avevo nemmeno capito che fossero sempre loro.

Partono per le vacanze e quando tornano trovano la loro bella casa completamente sotto sopra e l’amato gatto di Vanda, Label, è sparito.

Da qui di nuovo si torna indietro nel passato, si scava nel dolore, nel risentimento e i due realizzano, al tramonto della vita,  che hanno buttato letteralmente la loro esistenza, che sono stati due infelici e per cosa direte voi? Beh ma per i figli certo … Ecco, il finale allora vi sembrerà ancora più raccapricciante.

Forse è vero che Elena Ferrante e Domenico Starnone sono la stessa penna o sono marito e moglie perché ritrovo esattamente lo stesso stile, la stessa visione della vita senza un filo di speranza.

Che cosa ci resta se non possiamo più credere nell’amore, nella famiglia, nei figli e negli affetti più cari?

Anche lo stile è asettico, lineare, non c’è una virgola fuori posto ma non ho trovato una frase da sottolineare.

Come mi ero ripromessa di non leggere più la Ferrante, credo che con questo libro io abbia esaurito anche la mia voglia di conoscere Starnone.

Però il mondo è bello perché è vario, sono certa che a molte persone sia piaciuto e sono curiosa di sapere le loro motivazioni, sono contenta perché ci sarà molto da discutere al prossimo club di lettura e anche questo fa di un libro un motivo per essere letto. 

Ah una cosa positiva però c'è in questo libro, la lunghezza. 

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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