(blog di Ilaria Romano)
31. gen, 2019
Voto: 4 ½
Quando si dice divorare un libro … E’ quello che mi è successo con questo romanzo.
Lo definirei un thriller psicologico dove la suspense la fa da padrona e non ti molla fino all’ultima pagina. Una escalation di colpi di scena.
Già l’incipit ci rapisce, è il protagonista che parla e sta progettando di uccidere la donna che ama … da qui si torna indietro al momento in cui Paolo conosce Silvia, la sua “vittima”.
Ma andando avanti con il racconto scopriremo che la vittima non è questa bellissima donna molto sicura di se, ma la vittima è proprio Paolo.
Vittima nell’infanzia di una madre molto libertina, vittima del suo corpo che non riesce a stare fisicamente con una donna per via di uno shock subito da bambino proprio a causa della madre, vittima delle donne, prima di Emma che lo aggredisce perché non vuole darle il figlio tanto sognato e poi vittima di Silvia che lo torturerà facendogli credere di essere coinvolta sentimentalmente da lui per poi ripudiarlo, rifiutarlo e umiliarlo.
C’è una caratterizzazione dei personaggi bellissima, ti viene voglia di abbracciare Paolo, a volte di prenderlo a schiaffi e dirgli “Ehi sveglia! Apri gli occhi”.
Per non parlare di Silvia, una donna cattiva, malvagia, superficiale che pensa solo a se stessa e non si fa problemi a calpestare gli altri, non ha pietà nemmeno di Paolo che le mette il suo cuore in mano. Lei non ha pietà, lo stritolerà e lo ingoierà come una vera mantide religiosa.
Il personaggio più bello alla fine, se pur quello in realtà più marginale perché lo ritroviamo solo all’inizio e alla fine è quello di Emma che sa amare davvero e soprattutto sa perdonare ma anche vendicare.
L’ ambientazione è molto modera perché ci sono tante conversazioni fatte via mail e via whatsapp ma la cosa che più ho trovato originale e che credo sia quello che da a questo romano una marcia in più è l’età dei protagonisti, lui 57 lei 66 … un amore in età matura quindi per questo, secondo me, risalta ancora di più la sua potenza, il suo ardore e dolore. A volte si pensa che andando avanti con gli anni non si possano più provare le passioni giovanili e invece no! L’autrice ci dimostra l’esatto opposto.
Si possono vivere passioni altrettanto forti e distruttive.
La frase più bella e quella più significativa per me è sicuramente
“Chi ama non uccide” .
La brutta notizia di questo libro è che non è mai stato pubblicato.
La bella notizia invece e che chiunque potrà leggerlo gratuitamente scaricandolo dal blog dell’autrice stessa.
Ultimi commenti
23.11 | 05:54
Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.
23.11 | 00:53
"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.
15.06 | 16:38
Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!
15.06 | 05:14
Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...
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