11. gen, 2019

FOLLIA di Patrick McGrath (296 pg)

Voto: 4

Questo libro l’ho odiato e poi amato ma solo sul finale.

Per le prime 200 pagine ero troppo concentrata sull’antipatia che nutrivo nei confronti della protagonista Stella.

Inghilterra anni 60’ la giovane e bellissima Stella sposa annoiata dello psichiatra Max ad una festa si invaghisce di Edgar, un paziente del marito che è in cura e rinchiuso in ospedale perché ha assassinato la moglie perché convinto che lei lo tradisse, anzi che addirittura fosse diventata una prostituta.

Un delitto efferato che però non sconvolge particolarmente Stella che se ne innamora follemente e quando dico follemente intendo nel vero senso della parola, da qui anche il titolo del libro.

Insomma senza svelarvi troppo, Stella farà di tutto per questa passione/ossessione.

McGrath ha uno stile molto pulito e ci fa vedere nitidamente le situazioni e gli avvenimenti, talmente tanto bene che ci fa odiare la protagonista.

A 100 pg dalla fine iniziano però una serie di colpi di scena da lasciarci senza fiato e a quel punto il libro non lo lasci più, resti incollato e capisci che  effettivamente stai leggendo un capolavoro.

I protagonisti sono Stella, moglie di Max e amante di Edgar, una donna che non pensa molto alle conseguenze dei suoi gesti ma si fa solo trasportare dalle passioni del momento.

Edgar un artista freddo e calcolatore incapace di vero amore ma solo di passioni violente e possessive.

Max, il marito di Stella, uno psichiatra in carriera che piano piano perde tutto, forse troppo razionale ma in fin dei conti buono perché cerca in tutti i modi di perdonare Stella e redimerla fino all’ epilogo senza via di uscita e senza possibilità di perdono.

Brenda la madre algida di Max che non perdona e alla fine ottiene in fondo la sua vittoria.

Charlie il figlio piccolino di Stella e Max.

E infine Peter che è la voce narrante, l’amico psichiatra che forse più di tutti ama davvero profondamente Stella e lo capirete verso la fine del romanzo.

E’ un libro di sconfitti, nessuno si salva, ognuno di loro perde qualcosa/qualcuno di importante.

Mentre lo leggevo mi sono venuti in mente diversi paragoni letterari, pensavo a Stella come ad una Anna Karenina moderna ma senza rimorsi e sensi di colpa oppure pensavo a Stoner, ossia al fatto che Stella si lasciava odiare tanto quanto Stoner si lasciava amare.

Penso che alla fine McGrath abbia perfettamente raggiunto il suo scopo in questo libro ossia farci odiare la protagonista, portarla all’estremo e poi farci vedere fin dove può arrivare la follia.

Da leggere e forse anche rileggere per comprendere e afferrare tutte le mille sfumature! Cercate di superare l’odio verso Stella e arrivate fino in fondo perché poi ne sarà valsa la pena.

Una frase significativa:

“Sapeva che stava per perdere tutto, e in qualche modo non le importava. Era curiosa di vedere come sarebbe andata a finire.”

Ultimi commenti

23.11 | 05:54

Mi spiace non volevo offenderti ma esprimo solo un mio pensiero.

23.11 | 00:53

"Quasi dentro a ogni libro (ma non in tutti)"...
Se no non vuol dire niente la frase messa lì così.
PS. il libro di Bythell è tremendo. Magari anche il mio, ma quello è peggio. Grazie comunque.

15.06 | 16:38

Lia non so di che città sei ma qui a Milano ce ne sono ancora di bellissime, vanno scovate. Comunque continua a seguirmi perchè ho in mente proprio qualcosa legato a questo!

15.06 | 05:14

Grazie mi hai fatto ritrovare un ricordo bellissimo, quando ero ragazzina, e anche nella mia città c'erano librerie dell'usato, che ormai si sono estinte... Peccato...

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